NEPAL
Settore occidentale, ad ovest di Kathmandu
Trekking da Pokhara a Muktinath (I)
con salita al passo di Thorong La 5.416 m slm
Il trekking costituisce la prima metà di quello che oggi è il Circuito dell'Annapurna, un itinerario ad anello attraverso le valli del Kali Gandaki e del Marsyangdi Khola, con il superamento del passo di Thorong La (vedi cartina).
All'epoca, mi riferisco all'anno 1990, le condizioni erano ben diverse dalle attuali: la valle del Kali Gandaki non era segnata dalla strada oggi percorribile con i mezzi per cui il trekking si snodava lungo la principale via commerciale che collegava il nord al sud del Nepal, un sentiero spesso ripido in salita come in discesa e con ponti talvolta dall'aspetto precario.
Inoltre, la valle di Manang bagnata dal Marsyangdi Khola era aperta al turismo ma poco battuta e con scarsi punti di appoggio, mentre la zona del Mustang era ancora un distretto militare inibito ai turisti.
Per contro, la sicurezza personale era assicurata (ho viaggiato solo): nessun problema al momento di esibire il trekking permit ai vari posti di controllo come pure lungo il percorso.
Le condizioni ambientali nei mesi di gennaio e febbraio sono generalmente favorevoli in questa regione: clima secco ma rigido, con temperature sotto lo zero durante la notte; il rischio è rappresentato da possibili improvvise nevicate, come quella che mi ha fermato a quota 5.100 metri mentre salivo al passo di Thorong La.
L'acclimatamento si consolida giorno per giorno, via via che si prende quota; per l'alimentazione mi sono affidato esclusivamente alla cucina locale, con l'accortezza di contenere il consumo di tè al burro di yak.
La valle del Kali Gandaki è uno dei canyon più profondi al mondo avendo ai lati il Dhaulagiri e l'Annapurna nella sua parte più meridionale, mentre in seguito, superata la gola del Thak Khola presso l'antica città di Kagbeni e attraversati i monti del Mustang, esce sull'altopiano tibetano.
La località privilegiata per una visione panoramica della regione è la collina di Pun Hill (anche Poon Hill), 3.200 metri slm, poco a monte del villaggio di Ghorapani. Da qui si ammirano l'Annapurna, il Dhaulagiri, il Nilgiri, il Tukche, l'Himalchuli e il Macchapucchare.
Le popolazioni di quest'area sono in prevalenza di origine tibetana con caratteristiche morfologiche mongoliche, come i Thakali, particolarmente votati alle attività commerciali, e i Magar, noti anche per essere arruolati nei reggimenti Gurkha dell'esercito inglese.
La religione praticata è in maggioranza l'induismo, mischiata con il buddhismo in alcune aree più ristrette. E proprio Muktinath, meta del trekking, è uno dei santuari induisti più noti del continente indiano: qui sorge il Juwala Mapa Muktinath o "Tempio del Fuoco Miracoloso".
Dal villaggio di Muktinath si può proseguire per il passo di Thorong La superando un dislivello di 1.600 metri, notevole, ma non è quella la prima difficoltà. Il sentiero sale con continuità anche con alcuni tratti più ripidi, in un ambiente dove i rilievi circostanti, pure del tutto anonimi, raggiungono e superano i 6.000 metri di quota. Il problema è rappresentato dagli improvvisi cambiamenti delle condizioni atmosferiche, il che a queste altitudini significa prendersi una bella nevicata come quella che mi ha bloccato quando già avevo superato la quota di 5.000 metri.
La cittadina di Pokhara merita una nota a parte: si raggiunge da Kathmandu con gli autobus di linea o con l'aereo ed offre tutta una serie di servizi in tema di alloggio e rifornimenti.
Da visitare il lago di Phewa Tal e il villaggio turistico sorto attorno ad esso, con locande, ristoranti e negozi di vario genere.
A circa un'ora di cammino si trovano i villaggi di Tallo Hyenja e di Uppalo Hyenja, abitati da tibetani che gestiscono un centro artigianale di confezione di manufatti come tappeti e maschere: interessante osservare da vicino la cardatura a mano della lana e le successive fasi di colorazione e tessitura.