Kathmandu
La città di Kathmandu si trova alla confluenza di due fiumi: il Bagmati e il Bishumati.
La confluenza di due corsi d'acqua è storicamente considerata un luogo di importanza spirituale e di buon auspicio: presso di essa sorsero infatti i tanti piccoli centri dalla cui unione nacque l'odierna capitale del Nepal.
Il centro della città è stato per secoli il Kasthamandap o casa di legno (vedi foto a sinistra), eretta all'incrocio di due importanti vie commerciali. Lo stesso nome di Kathmandu deriva da Kasthamandap, a riprova che questo edificio doveva essere il centro da cui si è andata sviluppando radialmente la città.
Il Kasthamandap venne costruito nel XII secolo come luogo di cerimonie religiose ed in seguito venne trasformato in tempio dedicato a Gorakhnath. Per la sua posizione era luogo di scambi commerciali e di baratto, una funzione che ha svolto fino al terremoto del 2015 (oggi non esiste più).
Gran parte della ricchezza architettonica di Kathmandu si trova concentrata in Durbar Square, una ampia area che contiene oltre 50 templi e monumenti; una omonima piazza si trova nella vicina cittadina di Patan o Lalitpur, la città splendida.
Alcuni studi archeologici supportano l'ipotesi che Patan possa essere la più antica città buddista del mondo.
Kathmandu è divisa in due parti da una strada chiamata Kanti Path che la taglia da nord a sud, separando la città vecchia dalla città nuova, di stile più occidentale.
Nella parte vecchia si trovano il Tundhikhel, un ampio spiazzo rettangolare usato per le parate militari; l'area di Durbar Square con il Kasthamandap; New Road o Juddha Sadak, la strada commerciale per eccellenza; il quartiere Thamel, cuore della vecchia Kathmandu, con i suoi negozietti, le bancarelle ove si trova di tutto, dove la contrattazione è anche un momento di socializzazione.
Qui si trovano anche i locali tipici frequentati da turisti e alpinisti, gli alberghetti più economici, i ristoranti ove assaggiare la cucina locale.
Il calendario nepalese
In Nepal vengono utilizzati cinque calendari diversi.
Quello ufficiale, di riferimento per giornali e documenti pubblici, è il Vikram Sambat, dal nome del re che fissò al 23 febbraio dell'anno 57 a.C. la data di inizio del nuovo calendario.
La durata dell'anno è calcolata in 365 giorni suddivisi in 6 stagioni e 12 mesi; ogni mese ha un numero di giorni che varia da 29 a 32.
Le comunità tibetane seguono in modo autonomo un proprio calendario basato su cicli di 60 anni; a Kathmandu viene comunque accettato anche il calendario occidentale gregoriano.